Ti ricordi della suddivisione degli argomenti di questo blog di cui ti ho parlato qui? Oggi è il primo dei martedì del “Chiedimi pure“.
Ho deciso di iniziare con una questione che mi pongono praticamente tutti i genitori con cui mi confronto che siano miei pazienti, miei amici o passanti che chiedono cose inopportune alle madri che incontrano (capita anche a te vero? a me in questi sette anni di maternità è stato chiesto di tutto!).
La domanda è questa: “Ma tu che dici sempre che dobbiamo ascoltare i bisogni e le esigenze dei nostri figli, come fai?, sei sempre al loro servizio?, comandano loro?, non è pericoloso lasciargli fare tutto quello che vogliono?”.
Chiarisco subito una cosa:
Ad esempio se mio figlio tira i capelli a tutti i bambini che incontra fino a farli piangere, o urla come un pazzo perché gli piace cantare a squarciagola a mezzanotte o si butta per terra facendo scene indescrivibili ogni volta che si deve uscire, io come genitore non posso non intervenire e lasciarlo fare perché “lui si esprime in questo modo ed è libero di farlo”.
Non posso perché è mio compito insegnargli come ci si comporta ed è mio compito fargli sentire che come genitore, sono al suo fianco per proteggerlo e aiutarlo a comprendere i suoi sentimenti e ad affrontare le diverse situazioni, anche se qualche volta il mio aiuto passa attraverso dei no che ad un bambino possono sembrare assurdi.
Chi non ci conosce e si trova a parlare con me e mio marito del nostro modo di approcciarci con i bambini, sentendo che ci teniamo ad ascoltarli, che lasciamo liberi di scegliere come vestirsi o pettinarsi, di decidere se fare uno sport o no e tante altre cose della vita quotidiana, rimangono stupiti quando conoscono i nostri figli.
Sentendo parlare di tanta libertà, si immaginano i nostri bambini come dei piccoli Pippi Calzelunghe senza alcuna regola o controllo e quando se li trovano davanti vedono dei normalissimi bambini.
Noi non siamo genitori perfetti e i nostri figli non sono perfetti neanche loro, sono perfette per me la loro saggezza e la loro serenità. Attenzione, saggezza e serenità appartengono ad ogni bambino, non solo ai miei, a volte sembrano offuscate, ma con qualche attenzione possono tornare a brillare, ricorda:
- Non serve dare molte regole ai bambini, l’importante è spiegargliele con calma in modo che possano condividerle: è molto diverso dire “metti tutto in ordine altrimenti non ceni” da ” visto che è quasi ora di cena, puoi mettere via i tuoi giochi? …ti sembrerebbe giusto se dovessi fare tutto io?”.
- Una regola espressa in modo chiaro e motivata può essere condivisa molto più facilmente di una imposta con il ricatto.
- Qualche volta bisogna anche lasciargli la possibilità di sbagliare e di rimediare ai loro errori. Se siamo sempre noi a dirgli cosa devono fare e come devono farlo, non gli lasciamo la possibilità di fare errori. Arriverà un giorno però in cui non potremo stargli sempre appiccicati a decidere per loro e in quel momento saranno davvero in pericolo perché nel tempo non avranno imparato a gestirsi da soli. Questo non vuol dire che mandiamo i nostri figli di 7, 4 e 2 anni in giro senza accompagnarli per fargli capire che il mondo è pericoloso, tutto deve essere proporzionato alla loro età.
Quindi, per rispondere alla domanda:
“Ma tu che dici di ascoltare sempre le esigenze dei nostri figli, come fai?”…li ascolto
“Sei sempre al loro servizio?”…no, non me lo chiedono, non mi hanno mai dato ordini preferiamo la democrazia partecipativa
“Comandano loro?”…no, non comanda nessuno
“Non è pericoloso lasciargli fare tutto quello che vogliono?”…certo che può essere pericoloso, ma i miei figli non fanno tutto quello che vogliono, sono abituati a parlare con noi di quello che vogliono fare, ne discutiamo, ci ragioniamo e cerchiamo di trovare un accordo perché si fidano di noi, sanno che dove è possibile li accontentiamo. Sarebbe molto più pericoloso se ci vedessero come despoti assoluti, in quel caso probabilmente gli potrebbe venire molta più voglia di fare tutto quello che gli viene in mente e per di più probabilmente di nascosto.