Lo psicologo può condizionare i miei pensieri, e manipolarmi?
Capita che chi pensa di rivolgersi ad uno psicologo, abbia dei dubbi…e quello che ho scritto qui sopra, pare essere uno dei più ricorrenti…
In genere quando qualcuno mi fa questa domanda, lo invito a consultare qualche grafico sul reddito medio degli psicologi, se avessimo il potere di condizionare e manipolare i pensieri altrui, saremmo la categoria professionale più potente e ricca al mondo: evidentemente, non ci sono dubbi, non abbiamo questo potere 😉
Nonostante questo dato praticamente inequivocabile, considero comunque che la paura di essere manipolati possa essere legittima.
Se per molti rimane un dubbio velato che non impedisce di contattare uno psicologo, ci sono situazioni come:
- la presenza di una psicopatologia di cui non si è a conoscenza
- la persona è stata obbligata a vedere uno psicologo
- la persona non ha scelto autonomamente di rivolgersi allo psicologo, ma è stata convinta da un famigliare, da un amico o dal medico di famiglia
in cui la paura che i propri pensieri possano essere manipolati, è così forte da portare ad una grande resistenza nei confronti del colloquio psicologico.
I primi due casi sono, comprensiblmente, quelli in cui un individuo ha più paura e mostra resistenze più forti, volutamente non li tratto qui perchè meriterebbero di un discorso molto approfondito.
Nell’ultimo caso, i margini di collaborazione sono più alti.
Mi capita di vedere questo aspetto, ad esempio, durante le consulenze di coppia nelle quali uno dei due soggetti interessati è più convinto dell’altro; con il passare delle sedute anche chi aveva più paura, in genere capisce che non gli può succedere niente di male, si tranquillizza e riesce a lasciarsi andare, con buoni risultati per la coppia.
Tutte le paure che possono nascere quando si pensa di chiedere aiuto ad uno psicologo, sono legittime: io invito sempre le persone ad espormi tutti i loro dubbi, non c’è niente di cui vergognarsi e io non mi offendo.
E a proposito di offese, noi psicologi siamo tanti, ed esistono anche molte scuole di pensiero, non è detto che lo psicologo che hai contattato ti piaccia. Magari fissi il primo appuntamento e poi per qualche motivo non ti trovi bene, anche in questo caso è tuo diritto dirlo, non ha senso portare il tuo vissuto ad una persona che non ti piace, puoi chiedere proprio allo stesso psicologo se può indicarti qualcuno che ti sembra più affine o adatto a te.
Da un appuntamento con lo psicologo devi uscire, non per forza con il sorriso, magari è stata una seduta dura e sei a pezzi, ma dovresti comunque sentirti, almeno in parte alleggerito del peso che hai portato all’inizio della seduta.
E adesso qualche informazione pratica ad alcune domande :
– Come si può verificare se uno psicologo è davvero uno psicologo o è uno che vi vuole raggirare?
Non è difficile, puoi inserire nome e cognome nell’Elenco Nazionale (fai la prova cliccando su questo link: Albo Unico Nazionale degli Psicologi). Basta anche solo il cognome. Se la persona si è veramente laureata in psicologia, ha superato l’Esame di Stato e si è iscritta all’Albo è di sicuro presente in quell’elenco.
– Come si deve comportare uno psicologo?
Dai uno sguardo al Codice deontologico degli psicologi italiani