Due esercizi per comprendere i tuoi figli e comunicare al meglio con loro, si perchè spesso ti lamenti di non riuscire a comunicare bene con i tuoi bambini, dici che non ti ascoltano abbastanza, che si comportano male, che non ti considerano…
Inevitabilmente alla lamentela si accompagna la frustrazione di non essere abbastanza bravi, che poi definirsi bravo o non bravo come genitore, a volte è davvero difficile.
Mi capita di ricevere diverse richieste d’aiuto da parte di genitori che vorrebbero capire come affrontare un periodo difficile del loro bambino, per fortuna non nasciamo come i mobili ikea con istruzioni dettagliatissime, ogni individuo è diverso dagli altri e dare indicazioni generali senza conoscere la situazione a fondo, non è corretto, anch’io prima di comunicare, devo comprendere.
Sul ruolo dello specialista, si interroga Bettelheim (Un genitore quasi perfetto, p.28) in questo passo:
“Il problema allora è: in che cosa deve consistere la guida di uno specialista? Nel dire al genitore cosa deve o non deve fare, o invece nell’aiutare i genitori ad arrivare, autonomamente, a prendere decisioni che siano giuste non solo per i loro figli ma anche per loro?”
L’aiuto che oggi posso darti da qui, è di suggerirti questi due esercizi che ti aiuteranno a capire meglio il punto di vista dei tuoi bambini.
ESERCIZIO 1 :
- Pensa ad una situazione di difficoltà con tuo figlio che si è risolta positivamente. Soffermati a ricordarla.
- Quali delle tue caratteristiche personali (creatività, allegria, capacità di ascolto, disponibilità, rispetto…) ti ha aiutato in quella situazione?
- Quali strategie di comportamento da te utilizzate si sono rivelate efficaci?
(Cerca di rispondere per iscritto, avrai materiale pronto su cui riflettere a breve e lungo termine)
ESERCIZIO 2 :
- Ricorda una situazione molto piacevole che hai vissuto quando avevi l’età di tuo figlio. Cosa hanno fatto i tuoi genitori in quella situazione? Che cosa ti sarebbe piaciuto avessero fatto?
- Ricorda una situazione difficile che hai vissuto quando avevi l’età di tuo figlio. Cosa hanno fatto i tuoi genitori in quella situazione? Che cosa ti sarebbe piaciuto avessero fatto?
(Anche in questo caso, cerca di rispondere per iscritto, avrai materiale pronto su cui riflettere a breve e lungo termine)
Dopo questi due esercizi per comprendere i tuoi figli e comunicare al meglio con loro, ti saluto ancora con le parole di Bettelheim (sempre da “Un genitore quasi perfetto”, p.28):
“A mio avviso, il compito più importante del genitore è imparare a intuire con il sentimento il senso che possono avere le cose per suo figlio; ecomportarsi di conseguenza; in questo modo farà ciò che è più utile per entrambi e inoltre renderà più profondo e positivo il loro rapporto. Il modo migliore per riuscirci, per acquistare questo feeling, consiste nel richiamare alla memoria che cosa aveva significato per noi, da bambini o da ragazzi, una situazione analoga, e per quali motivi, e pensare a come avremmo voluto, allora, che i nostri genitori gestissero quella situazione. In tal modo useremo creativamente le nostre esperienze di vita, che acquisteranno un nuovo e più profondo significato via via che le richiamiamo alla mente alla luce del nostro essere, oggi, genitori.
Perchè educare i figli, è un’impresa creativa, un’arte più che una scienza.”